GIZMO: oltre all’immaginazione – Tom Kundig e la meccanica poetica

“L’architettura è evoluzione, non rivoluzione” con queste parole si presenta Tom Kundig, co-fondatore e responsabile del design del noto studio Olson-Kundig di Seattle.

Conosciuto internazionalmente per il suo stile architettonico audace ma equilibrato, si contraddistingue per le grandi sinergie create tra interno ed esterno degli ambienti, oltre che per l’attenzione prestata all’evoluzione dei materiali nel tempo.

Nei suoi progetti infatti, lascia spesso i materiali al loro stato naturale perché questi possano evolversi e cambiare con l’interazione dei diversi elementi che incontreranno, quali meteo, esseri umani o appunto lo semplice scorrere del tempo.

Il rapporto che esiste tra interno ed esterno della costruzione è per lui fondamentale: il panorama naturale non è un elemento in competizione con la sua architettura, ma l’ambiente dove andare ad inserirsi e fondersi.

Da qui le grandi attenzioni e gli accurati studi verso strutture in continuo dialogo con la natura, in connubio con l’assodato utilizzo di grandi serramenti dotati di sistemi meccanici unici per il loro movimento.

Questi dispositivi, chiamati da lui stesso Gizmo, sono stati il punto di svolta della sua carriera. La richiesta ricevuta di aprire un intero lato di un edificio in un suo progetto, gli ha permesso di cimentarsi e studiare questo meccanismo di movimentazione che ora ben lo contraddistingue.

La sua idea nasce nel voler trovare un sistema meccanico di controbilanciamento che attraverso una serie di ingranaggi dalla più bassa tecnologia possibile, permettesse con un minimo input di forza il movimento dei serramenti.

Questo atto iniziale dall’elevato potenziale estetico, richiede un coinvolgimento fisico dell’utente che diventa così strumento di interazione con il proprio spazio architettonico, dove gli edifici non sono più solo esclusivamente immobili, ma parte attiva e fulcro del legame architettura-movimento-panorama.

L’azione che porta lo spettatore alla visione che si apre, accosta l’immaginazione poetica che si libera alle regole della tecnica del movimento del sistema.

La potenzialità espressiva di questo dispositivo quasi completamente esposto a vista, sembra in apparenza tecnicamente ed esteticamente fuori dalla storia, retrò, ma viene invece altamente contestualizzato dal pensiero di Tom Kundig: in un mondo iperconnesso ove le regole sono dettate dalle innovazioni digitali con focus specifici di interazione, immediatezza e meccanismi sempre più minuti e nascosti, tenere a vista meccanismi ed ingranaggi per proporne l’interazione con esso, rende Gizmo un prodotto senza tempo, divenendo di fatto scultura meccanica, vera e propria opera d’arte.

Attraverso Gizmo, con una minima forza si manovrano oggetti al di fuori dalle possibilità fisiche umane. Il sistema di riduzione di forze ed i congegni controllano i movimenti impedendo impatti o vibrazioni improvvisi e permettendo il perfetto controllo dell’apertura e della chiusura del serramento.

Kundig nella ricerca di prestazioni sempre maggiori, incrocia la sua strada con la nostra chiedendoci di produrre la sua idea, ma migliorandola: nasce così un dispositivo superiore a quelli prodotti finora grazie alla grande efficienza energetica del taglio termico ed una maggiore tenuta all’acqua e all’aria.

Per arrivare a questo, Phil Turner, progettista di Tom Kundig, mette a disposizione la sua esperienza nell’ingegneria di questo tipo e incontra in Italia gli ingegneri Brombal per dare vita insieme, alla migliore Gizmo di sempre.

L’unicità e l’esclusività di Gizmo va a caratterizzare costruzioni architettoniche di lusso dove, questo pezzo d’arte ed il pregio dei materiali utilizzati nei serramenti, le rendono icone riconoscibili d’alto prestigio.

La possibilità di aprire ad una vista senza limiti, spostando con facilità grandi vetrate attraverso l’interazione con l’architettura circostante, mette l’utilizzatore nella posizione di non essere più solo ed esclusivamente spettatore visivo degli spazi ma parte attiva del paesaggio e della struttura stessa.

Con Gizmo la relazione speciale tra panorama, architettura e uomo lascia alle suggestioni e all’immaginazione la libertà di andare ben oltre il limite fisico del costruito.